Metti una sera a cena, una casa privata, dei commensali sconosciuti e del buon cibo, e si ha il social eating. Un mix di curiosità, una moda che sta cominciando a prendere piede in Italia, dove il rito del pranzo con la famiglia e gli amici sembrava intoccabile.
Il momento del pasto è sempre stato considerato uno degli eventi privilegiati di condivisione, quello nel quale si può parlate in famiglia e con gli amici. Con il social eating questa formula si è evoluta, coinvolgendo anche persone non conosciute che potranno avere il piacere di condividere tanto le gioie della gola quanto, perché no, l’antica arte dello spettegolare senza pietà.
Sempre più abitazioni, quindi, stanno divenendo dei luoghi nei quali, tramite il social eating, si potranno degustare ottimi piatti e fare conoscenza. Se un tempo i pranzi di nozze o le tavole imbandite per le feste spesso divenivano una sorta di piazza ove parlare del più e del meno, ove si raccontavano le ultime novità, ove si discuteva di cinema, di letteratura e di sport, oggi le nostre case, con l’avvento del social eating, si sono trasformate in spazi aperti anche a persone sconosciute.
Quindi, tutti riuniti sotto lo stesso tetto. Persone che non si conoscono intorno a un pasto ricco, in una convivialità nella qaule si narrano storie, si esprimo pensieri, e, nello stesso tempo, si degustano specialità etniche o locali, ma anche piatti innovativi e rivisitati dalla fantasia dei padroni di casa che diventano chef per un giorno, come pure piatti legati alle nostre tradizioni.
Per certi versi può sembrare anche strano il parlare di questa nuova tendenza che da qualche tempo ha un buon seguito in Italia, e non solo. Pur tuttavia non si può negare quanto il social eating è sempre più un fenomeno di massa che vede coinvolte sempre più persone. È più che sufficiente, infatti, navigare su internet per verificare quanti social eating vengono ad essere organizzati.